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al testo di luca giovanni caneva
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IL SENSO DELLA VITA A FRINGRUSCKOCHTA
Ameno villaggio nella steppa siberiana, sferzato da venti gelidi incessanti, temperature mediamente attestate sui 30 gradi sottozero, una taverna ritrovo di attempati bevitori di vodka, un emporio di generi di prima necessità, una chiesetta, una pompa di benzina e poco altro. Questo è Fringrusckochta. Quando nasci in un posto simile come il vecchio Grigoriev e il giovane Grigoriev, i punti fermi della vita rimangono le poche ore di luce che il creatore ti regala e una manciata di rubli per imbruttirti di alcool, in modo da arrivare all'ora di cena. Ma il giovane Grigoriev, in quanto giovane, aveva ancora il conquibus in mezzo alle gambe che funzionava, così ogni giorno andava alla taverna di Cidriliescubic, dove con gli amici Brogumir e Gondozcuvic incontrava le donnine, che quotidianamente spennavano la comunità di Fringrusckochta con le loro prestazioni sessuali. Quella sera c'erano Olga, 50 anni alta 1,50 peso 92 kg, Tatiana un giunco di 30 kg alta 1,90 e Irina che aveva 30 anni fisico discreto ma strabica, infatti afferrava sempre il fallo sbagliato. Tra una vodka e l'altra, un amplesso e l'altro si intavolavano conversazioni sul senso della vita e su cosa merita di essere ricordato e vissuto, quando ad un tratto Brogumir, abilmente massaggiato dalla piccola mano di Irina, non riuscì a trattenere un getto di salute che atterrò in pieno viso a Tatiana. "Ecco quello che merita di essere vissuto" disse Gondozcuvic ingollando un altro bicchiere...
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